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Diaframma Live “L’Abisso, 20° album” // Killing Moon Party dj set

10 Gennaio 2020 @ 22:00 - 11 Gennaio 2020 @ 3:00

€12

I Diaframma sono considerati fra i gruppi seminali del rock
cantato in italiano. Tuttora in attività, dopo numerosi cambi
di line-up e un temporaneo scioglimento conservano come
unico componente originale Federico Fiumani, cantante,
chitarrista e vero e proprio ideologo della band, da sempre
perno e autore dei testi.
Il primo nucleo dei Diaframma si forma in una Firenze
immersa nella new wave, nello stesso contesto musicale che
darà vita ad altre compagini importanti, quali Litfiba,
Punkow, Moda e Neon. Fiumani, fortemente influenzato
dalla scena musicale che si sta sviluppando oltremanica,
forma con i compagni di liceo Gianni Cicchi (batteria) e
Salvatore Susini (basso) i C.F.S. (dalle iniziali dei tre
ragazzi), che si dibattono fra cover di guppi punk-wave e
sporadiche produzioni proprie, animando feste scolastiche e
serate in piccoli locali fiorentini.
Nel 1980, dopo la sostituzione al basso di Susini con
Leandro Cicchi – il fratello di Gianni – il nome viene mutato
in Diaframma, ispirandosi a un componente della macchina
fotografica. Lo stile inizia ad affrancarsi dal punk, sposando
l’onda inglese del dark-rock più decadente, abbracciando
tematiche sonore e testuali prossime a Cure e Joy Division.
Nel 1981 conoscono Nicola Vannini, promosso subito
a cantante, e nel 1982 incidono il primo singolo, “Pioggia”,
accompagnato dalla b-side “Illusione ottica”, al quale farà
seguito un anno più tardi il secondo singolo “Circuito
chiuso” e l’Ep Altrove, edito da Contempo Records. La
linea musicale è chiara fin dai versi “La vita / si spegne / tra
le gocce di pioggia”: i testi di Fiumani, densi di riferimenti
simbolisti, spingono rapidamente il gruppo tra i più quotati
della scena fiorentina.
Nel dicembre del 1983 avviene il primo colpo di scena:
Nicola Vannini viene allontanato, e il ruolo di
cantante passa a Miro Sassolini. Tutto questo appena prima
di intraprendere le registrazioni di quello che diventerà non
soltanto il primo album dei Diaframma, non soltanto il loro
manifesto, ma anche il disco fondamentale dell’intera scena
darkwave italiana: Siberia.
Pubblicato nel 1984 dall’etichetta indipendente IRA (che
intanto segue anche le future popstar Litfiba), Siberia è un
album scarno, diretto ed essenziale, intriso di atmosfere
cupe e malinconiche di chiara matrice post-punk, che
riscuote un ottimo riscontro commerciale (all’epoca riuscì a
totalizzare circa 50.000 copie vendute) per la neonata
etichetta. I brani portanti dell’album, nonchè futuri classici
d e l r o c k i n d i p e n d e n t e
italiano, sono “Amsterdam”, “Neogrigio” e la title-track.
Nel 1985 l’Ep Amsterdam contiene una nuova versione del
pezzo, incisa in duetto con i Litfiba e cantata assieme da
Piero Pelù e Miro Sassolini. Nell’Ep trovano spazio anche
“Elena” e “Ultimo Boulevard”, dei soli Diaframma. Di lì a
poco i fratelli Cicchi abbandoneranno la partita, sostituiti da
Leandro Braccini (basso) e Alessandro Raimondi (batteria):
con questa formazione verrà portato a termine il tour a
supporto di “Siberia” e nell’aprile del 1986 sarà registrata
“Io ho in mente te”, cover del celebre brano dell’Equipe 84.
Nell’ottobre dello stesso anno, mentre la new wave sta
terminando la propria stagione d’oro, esce Tre Volte
Lacrime, un avvicinamento a melodie più solari ed
eclettiche rispetto a quelle tenebrose dell’album precedente.
La potente voce di Miro Sassolini caratterizza uno dei più
fortunati brani scritti da Fiumani, “Marisa Allasio”, ripreso
in seguito dal gruppo napoletano Argine. Resta però dal
vivo la dimensione ideale dei Diaframma, molto apprezzati
ormai anche fuori Firenze e dominatori indiscussi del
circuito underground italiano del periodo.
Nel 1988 Boxe, completamente autoprodotto attraverso la
Diaframma Records, non riuscirà a confermare il successo
di pubblico sperato, cosa che porta come conseguenza nel
dicembre dello stesso anno la decisione da parte di Fiumani
e Sassolini di decretare lo scioglimento del gruppo.
L’anno successivo Fiumani ingaggia però due nuovi
elementi, Massimo Bandinelli (basso) e Fabio Provazza
(batteria), prendendosi in prima persona l’onere di cantare,
licenziando nel 1989 l’Ep Gennaio, contenente la title
track che diventerà un altro super classico della formazione
toscana.
A quel punto la Ricordi decide di mettere sotto contratto la
nuova incarnazione dei Diaframma, i quali pubblicano nel
1990 In perfetta solitudine, prodotto da Vince Tempera,
colpevole di allontanare la band dal percorso rock per
trascinarla verso una parabola più “commerciale”.
In perfetta solitudine contiene brani interessanti come
“Beato me”, “Io amo lei” e “Verde”, ma la Ricordi vede nei
Diaframma “redenti” un buon gruppo di rock d’autore, e –
contando sui testi di Fiumani – tenterà più volte di condurlo
sul palco del Festival di Sanremo. Federico rifiuterà
sempre la proposta, e le divergenze con il management
della label lo condurranno presto a porre fine al contratto.
Nel 1991 il gruppo pubblica la compilation semiantologica
Da Siberia al prossimo week-end, che include
oltre all’Ep Gennaio, le nuove versioni di brani storici quali
“Siberia” e “Tre volte lacrime”, più un paio di inediti. Il
1992 sancisce il ritorno dei Diaframma nel circuito
indipendente con Anni luce, un lavoro scarno e ruvido, che
prosegue lo stle intrapreso tre anni prima con “Gennaio”.
Per tutti gli anni 90 la band si muoverà su una strada
decisamente lontana dal dark-punk degli esordi,
muovendosi nel circuito underground con altalenante
successo.
Il ritorno dei desideri nel 1994 sigla il ritorno nella
scuderia Contempo. Prodotto da Gianni Maroccolo, l’album
registra liriche che accentuano il carattere aspro e
passionale.
Partecipano al progetto anche Francesco Magnelli (già nelle
session di Siberia), Mara Redeghieri degli Ustmamò e Pino
Gulli (poi nei Csi). Sempre del 1994 esce il primo disco
solista firmato da Federico Fiumani, Confidenziale,
l’emozionante resoconto di una serie di concerti acustici
tenuti in completa solitudine, voce e chitarra.
Il successivo Non è tardi (Abraxas – 1995) prosegue il
cammino espressivo intrapreso, lirico e spigoloso,
autorevole e suggestivo, illuminato e sempre fedele a sè
stesso. Accanto a brani duri e rabbiosi come “Ma finitela” e
“Fantasmi di giorno”, compaiono episodi più dolci e
intimisti come “Fiore non sentirti sola” e “Paternità”. Il
disco è intenso, vivace, maturo, e consente nel 1995 ai
Diaframma di aggiudicarsi il Premio Ciampi, definitiva
consacrazione della poetica di Fiumani.
Nel 1996 Sesso e Violenza segna il
passaggio all’etichetta Flying Records. Si tratta
di un disco sospeso fra punk (“Endorfina”, “Tachicardico”),
rock classico (“Metti in moto la macchina”) e tenere ballate
(“Valzer”, “Bella”), al quale seguiranno i più
sottotono Scenari immaginari (1998) e Coraggio da
vendere (1999).
Dopo l’uscita del bootled Live al Rototom e la raccolta di
inediti Canzoni perdute, nel 2001 con Il futuro sorride a
quelli come noi Fiumani ritrova la giusta ispirazione,
rinverdendo certe atmosfere wave di metà anni 80. Segue
una riunione-lampo con Sassolini, la quale porterà all’uscita
della raccolta Sassolini sul fondo del fiume e a un
estemporaneo concerto al tenax di Firenze.
Al cambio di millennio la Self ristampa i primi
lavori, ormai difficilmente reperibili, e raccoglie
in Albori e I giorni dell’IRA le sensazioni che avevano
portato alla formazione della band. Dopo
l’interlocutorio Volume 13(Self, 2004), inizia la lenta
riscoperta dei Diaframma, che torna ad essere una cult
band grazie anche alla forte diffusione del web.
Per alimentare la nuova onda ecco nel 2005 Passato,
presente, contenente versioni inedite e remix di classici
reinterpretati fra gli altri da Subsonica, Madaski e Cristina
Donà. Seguirà nel 2008 Il dono, album tributo con brani
reinterpretati – fra gli altri – da Le Luci della Centrale
Elettrica, Dente, Marlene Kuntz, Tre Allegri Ragazzi Morti
e Zen Circus. Nel frattempo Fiumani trova spazio per dare
alle stampe la seconda opera solista: Donne mie (2006).
La seconda giovinezza si perfeziona nel 2007 con
l’irriverente e pungente Camminando sul lato selvaggio, e
due anni più tardi con Difficile da trovare, nel quiale
Fiumani sfoggia un nuovo piccolo saggio di cantautorato
rock, sporcato di convenzionalità e di accomodante pop, ma
anche di impreviste leggere virate simil-jazz.
Il meglio delle portate viene servito con le irresistibili
aperture strumentali di “Dolce insonnia” e “Il sogno di te”,
oltre che nelle brevi e concise “Intro” e “Outro”. Si parla di
sesso, di desiderio, di occasioni mancate, del grigio della
vita, degli amici che si adeguano al sistema e del tempo che
passa con inesorabile noncuranza. Quando la band alza i
toni, come sul finale di “Dura madre”, sa essere esaltante
come ai tempi d’oro, quei tempi suggellati nella riedizione
di Live & Unreleased, riuscito compendio di live e rarità.
La ritrovata forma spinge molti giovani ad avvicinarsi alla
band, e le tante date messe in fila dai Diaframma in questo
periodo dimostrano un seguito di pubblico mai così
numeroso ed eterogeneo. E’ il momento giusto per
pubblicare – nel 2011 – per la prima volta un disco
interamente dal vivo, Live 09-04-2011, sintesi di una serata
tenuta al Viper di Firenze. Fiumani e compagnia giocano in
casa, ospitando per l’occasione gli amici Miro
Sassolini, Andrea Chimenti e Marcello Michelotti dei
Neon.
A settembre dello stesso anno i Diaframma, sono di nuovo
in studio per la scrittura e la registrazione delle dodici
tracce che saranno contenute in Niente di serio, pubblicato
a gennaio 2012, uno dei lavori più riusciti nel percorso
artistico più recente. Niente di serio contiene i nuovi grandi
classici del repertorio dei Diaframma, zampate vincenti che
prendono il titolo di “Entropia” e “Madre superiora”, da
includere con merito accanto ai grandi titoli della band. Dal
punto di vista musicale l’album è ineccepibile, frutto del
lavoro compositivo di un gruppo oramai rodato e compatto.
Molte soluzioni ricercano il pathos in un disco che
sorprende per aggressività ed energia (“La botta di energia
del rock”, la title track), ovunque emerge la grande
attenzione riservata ai particolari e i continui spunti
appassionati, come il solo di Giulio Cercato che caratterizza
la chiusura di “Nilsson”. Sempre in bilico fra new wave e
modernità, Federico Fiumani si conferma autore fuori dal
tempo, fuori dalle mode, uno dei compositori più originali e
sinceri di casa nostra, un personaggio che pur conservando
un seguito ultra fedele avrebbe meritato (e meriterebbe)
platee ben più numerose. Dagli episodi più rotondi e
canticchiabili (“Vivo così”, “Carta carbone”, “Un orologio
rotto”) a quelli più strutturati (gli oltre sei minuti di “Grande
come l’oceano”, con la lunga coda strumentale), fino a
quelli più intimistici (“Absurdo Metalvox”, “Tempesta nel
mio cuore”, “Anime morte”), Niente di serio dimostra di
avere tutti gli ingredienti necessari per giustificare la
prestigiosa affermazione al Premio PIMI 2012 dove si
impone nella categoria Miglior Album Autoprodotto.
Il momento di grande creatività di Federico Fiumani trova
conferme in Preso nel vortice, immesso sul mercato a
ottobre 2013. Rispetto al predecessore si distingue per una
maggiore varietà di stili e argomentazioni, e soprattutto per
una maggiore aggressività sonora. Federico, oltre che di
amore e sesso, ci parla anche di sogni, di ricordi, di musica,
dei suoni amati in gioventù, degli amici. E per uno di questi
c’è una sentita dedica: “Ottovolante” è una canzone
per Piero Pelù, altro protagonista assoluto della scena
fiorentina anni 80. Il parterre degli ospiti si allarga, e spicca
la presenza di Enrico Gabrielli, al sax in un paio di tracce,
al piano ed alle tastiere altrove.
Non certo secondarie le apparizioni di Gianluca de
Rubertiis (piano e tastiere), le voci di Marcello Michelotti
ed Alex Spalck (due vecchi amici che animarono
rispettivamente Neon e Pankow tanti anni prima) e la
comparsata di Max Collini degli Offlaga Disco Pax su “Ho
fondato un gruppo”.
A fine 2015 esce il brano “Buchi nell’acqua”, scritto e
interpretato in coppia con Piero Pelù.
Il 24 settembre 2016 viene pubblicata una nuove versione
del capolavoro dei Diaframma, reintitolata per
l’occasione Siberia Reloaded. Le otto tracce del disco
originale sono state riregistrate e cantate da Federico
Fiumani. A queste sono stati aggiunti alcuni inediti, scritti
col senno di allora, e delle brevi tracce strumentali
composte e suonate da Gianni Maroccolo. E’ il presupposto
per un nuovo giro di concerti che sarà imperniato proprio
sul materiale del celebre disco del 1984.
A fine 2017 viene compilata una retrospettiva che copre il
meglio della produzione del periodo 1998/2017. The Self
Years in quindici brani ripercorre la recente carriera dei
Diaframma, incluso l’inedito “Giorni”, realizzato con gli
arrangiamenti curati da King Of The Opera.
A febbraio del 2018 esce invece Il primato
dell’immaginazione, il risultato di una collaborazione a
quattro mani fra Fiumani e il cantante dei Pankow Alex
Spalck. L’album contiene nove tracce inedite, più una
personalissima cover di “Marquee Moon” dei Television.
Il 7 dicembre 2018 esce L’abisso, il ventesimo disco in
studio dei Diaframma, che arriva quando Federico sta per
varcare la soglia dei sessant’anni.

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Inizio:
10 Gennaio 2020 @ 22:00
Fine:
11 Gennaio 2020 @ 3:00
Prezzo:
€12
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